Terapia del caldo o del freddo?
Temperature diverse possono offrire benefici diversi al nostro corpo, a seconda delle circostanze e delle esigenze individuali può risultare più utile l’applicazione del caldo piuttosto che del freddo. Nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo provato in molti a curarci qualche dolore applicando una borsa del ghiaccio o una borsa dell’acqua calda, con risultati qualche volta piacevoli mentre altre volte il contrario dell’effetto desiderato.
Quindi quale è meglio, terapia del caldo o del freddo? Non sempre la risposta a questa domanda è semplice ma proviamo a sviscerare la questione per fare un pò di chiarezza.
Quando è meglio il freddo?
In linea di massima si può dire che il freddo trova una grossa applicazione nel caso di traumi acuti e improvvisi, ovvero in quelle situazioni dove i tessuti (muscoli, tendini, ossa, ecc.) vengono danneggiati come nel caso di una contusione da urto, di uno strappo muscolare, di una distorsione articolare, di una frattura o un’intervento chirurgico. Questo perché in fase acuta si sviluppa una forte infiammazione, la quale è una reazione fisiologica e naturale del corpo che consente di dare il via alla guarigione dei tessuti, ma allo stesso tempo provoca dolore. La funzione di applicare il ghiaccio nella zona dolente, è quella di provocare una vasocostrizione dei vasi sanguigni la quale va a diminuire lo stravaso ematico che si verifica, che alla fine si traduce con un minor gonfiore e una guarigione più veloce. Inoltre il freddo ha la capacità di ridurre gli stimoli dolorifici inviati dalle terminazioni dei neuroni che si trovano in quel tessuto. Quindi la sua funzione non è quella di far passare l’infiammazione come si pensava, ma è prettamente legata alla riduzione del dolore per il suo effetto analgesico.
Affinché se ne traggano dei reali benefici, l’applicazione del freddo deve essere tempestiva. Generalmente il freddo viene applicato in presenza di dolore a riposo nella zona dolente, sotto forma di borsa del ghiaccio o mediante gel in appositi sacchetti, subito dopo il trauma e nei 2-3 giorni seguenti a intervalli di qualche ora per 5-10 minuti. Da notare però che un uso prolungato del freddo può dare degli effetti controproducenti in quanto creando vasocostrizione e riducendo quindi l’afflusso di sangue e dei nutrienti, riduce il tempo di guarigione dei tessuti.
Quando è controindicato il freddo?
L’applicazione del freddo viene sconsigliata in quelle situazioni di crampi o rigidità muscolare a causa dell’aumento della contrazione muscolare in risposta al freddo.
Quando è meglio il caldo?
Il caldo è utilizzato più frequentemente per gestire i dolori persistenti che si protraggono nel tempo, i dolori muscolari e articolari. Passati i sintomi dell’infiammazione (calore, rossore e gonfiore) è possibile iniziare ad applicare il caldo se presente ancora dolore. Questo perché il caldo provoca la vasodilatazione dei vasi sanguigni e aumenta quindi il flusso sanguigno nella zona di applicazione, favorendo l’eliminazione delle sostanze di scarto accumulate nei tessuti, accelerando le reazioni biochimiche dell’organismo e aumentando l’ossigenazione e il trasporto dei nutrienti a livello tissutale. Questo si traduce in un incremento del metabolismo nella parte trattata e una conseguente riduzione del dolore. I famigerati dolori cronici, come il dolore al collo e il mal di schiena persistente, sono spesso un concentrato di tensioni di varia natura senza tralasciare il possibile stress, ansia, paura e ipersensibilità, dove il caldo ha spesso un ruolo fondamentale nello stimolare una sensazione confortevole di rilassamento muscolare agendo anche sul sistema nervoso.
Per avere un effetto benefico l’applicazione del caldo viene fatta tramite una borsa dell’acqua calda, di un termoforo, mediante gel in appositi sacchetti o qualsiasi altra fonte di calore da poter mettere a contatto, a intervalli di qualche ora per 15-20 minuti di applicazione.
Quando è controindicato il caldo?
In fase acuta e quindi in presenza dei segni infiammatori quali gonfiore, rossore e calore il caldo è molto sconsigliato perché può peggiorare lo stato infiammatorio.
Quando sono utili entrambe?
Ci sono dei casi dove la cosa migliore è alternare l’applicazione di ghiaccio a quella del caldo. Per esempio dopo i primi giorni di applicazione della terapia del freddo per un trauma acuto, si consiglia di alternare la terapia del caldo e del freddo per un efficace sollievo dal dolore e per favorire il recupero. Durante l’applicazione del caldo i vasi sanguigni si espandono, aumentando la circolazione e il flusso di ossigeno e sostanze nutritive alla lesione. Durante l’applicazione del freddo, i vasi sanguigni si restringono, riducendo la circolazione, il che consente alla zona lesa di assorbire il sangue ricco di sostanze nutritive prima che si allontani dalla zona. In altre parole si viene a generare un effetto di pompaggio che aiuta a drenare il liquido in eccesso per aiutare a recuperare più velocemente, riducendo l’infiammazione, stimolando la circolazione e contemporaneamente sciogliendo i muscoli tesi.
Un esempio di applicazione è di tenere la borsa dell’acqua calda per 1 minuto e subito dopo la borsa del ghiaccio per 30 secondi da ripetersi 10 volte e finendo con il freddo.
Regole generali
Queste terapie non sono ne miracolose ne curative, ma aiutano a gestire il dolore e la rigidità muscolare e articolare, dando una piccola spinta al nostro corpo nell’aiutarlo nei processi di guarigione. Queste elencate fin ora sono le situazioni più comuni, la quale non si possono applicare per tutti e per tutte le casistiche. Tolte le controindicazioni di entrambe bisogna dire che per un dolore spontaneo ognuno può trovare benefico da una terapia piuttosto che dall’altra. Quindi tra caldo e freddo bisogna scegliere ciò che fa stare meglio, ma soprattutto sospendere subito se da fastidio. Inoltre se il pensiero di usare il ghiaccio, oppure il caldo, provoca già una sensazione spiacevole allora prova con il contrario e osserva il risultato. L’importante è che dia sollievo e non il contrario.
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